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Diciassettesimo anniversario dell'uccisione di don Peppino Diana

Alcuni volontari del Centro Padre Nostro si recano a Casal Di Principe

data articolo 21/03/2011 autore Roberto La Barbera categoria articolo ARTICOLI
 
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Nella foto: Don Peppe Diana, ucciso nel 1994
Nella foto: Don Peppe Diana, ucciso nel 1994

Era il 19 marzo 1994, solennità di San Giuseppe, quando Don Peppino Diana, parroco di San Nicola in Casal di Principe (CE), si avviava dall’ufficio parrocchiale all’altare per celebrare l’Eucarestia. E lì, in quel breve corridoio, venne spietatamente ucciso dalla camorra.
Noi, operatori del Centro Padre Nostro, in questi giorni di commemorazione, ci siamo sentiti vicini alla famiglia e alla comunità di S. Nicola, sembrava di vivere una trasposizione temporale e territoriale: 15 settembre 1993/19 marzo 1994 - Brancaccio/Casal di Principe, due date e due aree territoriali che sono entrate nella storia per la tragica perdita di due sacerdoti che si sono battuti fino al sacrificio estremo della propria vita per affermare i valori della legalità.

18 marzo, ore 20.00. Veglia di preghiera “Restare nella speranza”. Prima di cominciare don Franco Picone, attuale parroco di San Nicola e successore di don Peppe Diana, invita Ivana Mannone, assistente sociale del Centro Padre Nostro, a porgere un saluto alla comunità di Casal di Principe, con la quale siamo gemellati ormai da circa 16 anni. Comincia la veglia… «Ci siamo radunati per fare memoria del sacrificio di don Peppe e di tutti i martiri uomini e donne che hanno offerto la loro vita fino al dono supremo, fino all’affusione del sangue, fino al martirio. Le giovani Chiese, Pakistan, India, Iraq, Filippine, ci testimoniano con forza e coraggio come vivono oggi la loro fede fino al sacrificio della loro vita. Il martirio dei sacerdoti, dei missionari, delle religiose per la causa del Vangelo aiuta il cristianesimo che fa fatica a comunicare con gli uomini di oggi, a ritrovare la capacità di suscitare domande. Vogliamo, attraverso questo momento di preghiera, renderci spiritualmente più vicini a tutti quelli che hanno donato la loro vita» <…>.
Proseguendo, appare chiaro il messaggio di don Franco durante la sua riflessione: «bisogna sperare attraverso la fede per vedere un seme rifiorire», quel seme dato alla terra da don Peppino Diana fino al sacrificio estremo della propria vita che già comincia a dare i suoi frutti. 19 marzo. Intorno alle 10.30 ci siamo recati al cimitero di Casal di Principe per un saluto alla tomba di don Peppe Diana, successivamente abbiamo fatto visita ai genitori e ai familiari di don Peppe. Alle 19.00 abbiamo partecipato all’inaugurazione della nuova sacrestia della parrocchia di San Nicola e alla Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo. La Santa Messa è stata concelebrata da tutti i sacerdoti della forania di Casal di Principe che, in tale occasione, hanno ricevuto una targa in ricordo di questa giornata commemorativa dal Sindaco di Casal di Principe, Pasquale Martinelli.
Insomma, due giorni intensi, nei quali è stato emozionante constatare come, a distanza di diciassette anni, la gente non avesse dimenticato il sacrificio del loro prete martire: la Chiesa di San Nicola era piena di amici di don Peppino Diana.

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allegatoLettera ai genitori di Don Peppe Diana [419]

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